Il 77% delle aziende svizzere utilizza l'IA per la difesa informatica

Uno studio di Trend Micro mostra la crescente importanza dell'IA per le strategie di cybersecurity. Allo stesso tempo, aumentano le preoccupazioni per i rischi informatici.

L'ondata di minacce informatiche supera le capacità umane. L'intelligenza artificiale può fornire buoni servizi per la difesa informatica, ma può anche comportare dei pericoli. (Immagine: Pixabay.com)

Trend Micro, uno dei principali fornitori di soluzioni di sicurezza informatica, ha pubblicato i risultati di un nuovo studio. Questi mostrano che Le aziende si affidano sempre più all'intelligenza artificiale (AI) per rafforzare le proprie difese informatiche, ma esprimono anche una crescente preoccupazione per il potenziale di questa tecnologia di aumentare la superficie di attacco e creare nuovi rischi.

L'intelligenza artificiale in uso per la difesa informatica

Secondo lo studio, il 77% delle aziende svizzere (81% a livello mondiale) utilizza già strumenti supportati dall'IA come parte della propria strategia di cybersecurity, mentre un ulteriore 17% (16% a livello mondiale) ne sta attivamente valutando l'implementazione. Quasi tutti gli intervistati (96% in Svizzera, 97% nel mondo) sono aperti all'utilizzo dell'IA in qualche forma. Il 65% degli intervistati svizzeri (52% a livello mondiale) la sta già utilizzando per importanti processi di sicurezza, come la scoperta automatica delle risorse, la prioritizzazione dei rischi e il rilevamento delle anomalie. Molti manager sperano inoltre che l'IA li aiuti a migliorare la sicurezza informatica: Per il 42% delle aziende intervistate in Svizzera e nel mondo, l'IA e l'automazione sono la priorità assoluta per migliorare la sicurezza informatica.

L'intelligenza artificiale è anche un rischio: crescono le preoccupazioni

Tuttavia, la crescente diffusione delle soluzioni di IA comporta anche notevoli rischi. Il 94% delle aziende svizzere (e il 94% a livello mondiale) ritiene che l'IA avrà un impatto negativo sui rischi informatici nei prossimi tre-cinque anni. Due terzi (67% in Svizzera, contro solo il 53% a livello globale) prevedono un aumento della portata e della complessità degli attacchi guidati dall'IA, che li costringerà a ripensare e riorganizzare le loro attuali strategie di sicurezza informatica. Le maggiori preoccupazioni delle aziende svizzere riguardo all'utilizzo dell'IA includono

  • il rischio di divulgare dati sensibili (44% in Svizzera, 42% in tutto il mondo)
  • la possibilità che i dati protetti vengano sfruttati da modelli non affidabili (41% in Svizzera, 36% nel mondo)
  • Incertezza sulle modalità di elaborazione e archiviazione dei dati da parte dei sistemi di IA (41% in Svizzera, 38% in tutto il mondo)
  • le sfide di monitoraggio poste dall'aumento di nuovi endpoint e API (31% in Svizzera, 31% in tutto il mondo)
  • l'emergere di punti ciechi dovuti alla diffusione dell'IT ombra (30% in Svizzera, 31% nel mondo)
  • Aumento della pressione sulla compliance (30 per cento in Svizzera, 33 per cento in tutto il mondo)

"L'intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per rafforzare le difese informatiche, dal rilevamento più rapido delle anomalie all'automazione di attività che richiedono tempo", ha dichiarato Rachel Jin, Chief Enterprise Platform Officer di Trend Micro. "Ma gli aggressori sono altrettanto desiderosi di utilizzare l'IA per i loro scopi e questo sta creando un panorama di minacce in rapida evoluzione. La nostra ricerca e i test sul mondo reale dimostrano chiaramente che la sicurezza informatica deve essere integrata nei sistemi di IA fin dall'inizio. La posta in gioco è semplicemente troppo alta".

Fonte: Trend Micro

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